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Medicina e chirurgia estetica: in aumento la domanda anche tra i giovani

Dopo la pandemia aumentano gli interventi di medicina e chirurgia estetica, in particolare tra Millennials e Gen Z.  

La pandemia, che ha avuto moltissimi effetti sulla vita di ognuno di noi in differenti ambiti, ha influito anche sul ricorso alla medicina e alla chirurgia estetica, aumentato notevolmente anche tra le fasce di popolazione più giovane.

L’American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery (AAFPRS), la più grande associazione al mondo di chirurghi plastici facciali, ha recentemente pubblicato il risultato di un’indagine condotta da Acupoli Precision Research su un campione di 2200 chirurghi e relativi trattamenti e chirurgie eseguiti nel 2021. Secondo lo studio, lo scorso anno sono stati eseguiti negli Stati Uniti circa 1,4 milioni tra trattamenti di medicina estetica e interventi chirurgici facciali, con un aumento del 40% rispetto al 2020.

Secondo la grande maggioranza dei chirurghi intervistati, le principali motivazioni di tale incremento sono la maggiore esposizione video delle persone, per lavoro o sui social media (il cosiddetto effetto Zoom Boom), una maggiore disponibilità economica dovuta all’impossibilità di fare attività costose, in particolare i viaggi, e il maggior tempo a disposizione e la maggiore flessibilità garantiti dallo smart working. 

Un dato particolarmente interessante riguarda l’età delle persone che fanno ricorso a tali trattamenti e interventi. Secondo il Dottor Corey Maas, Presidente dell’AAFPRS, sono sempre di più i Millennials (persone nate tra il 1981 e il 1996), fino ad arrivare anche ai Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012), a usufruirne. E se fino a poco tempo fa il trend principale era l’uso del botox tra i trentenni, ora spopola l’aumento del volume delle labbra nei ventenni. 

Tale aspetto è confermato dal Dott. Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Estetica, il quale sostiene come sia sempre più comune ricevere richieste di trattamenti di medicina estetica, ma anche di chirurgia, addirittura dagli adolescenti. Più o meno supportati, quando non “caldeggiati”, dai genitori. Richieste alle quali, comunque, si tende a non dare alcun seguito, spiegandone ovviamente le ragioni: in primis, un corpo ancora non preparato a tali modifiche, sia da un punto di vista di sviluppo fisico che psicologico.

Per quanto riguarda le diverse tipologie di trattamenti, secondo il Dottor Corey Maas nel 2021 l’incremento più netto è stato nei trattamenti non invasivi ambulatoriali, principalmente botox e filler o riempitivi. Si sta però progressivamente assistendo all’inizio di quello che lui definisce “Filler Fatigue”, vale a dire un uso del filler meno pesante che in passato: i pazienti stanno finalmente capendo che non si possono ottenere i risultati offerti dalla chirurgia semplicemente incrementando le dosi dei materiali iniettati, che anzi potrebbero in questo modo dare un aspetto gonfiato e artificiale. 

“Nel momento in cui un intervento chirurgico diventa l’unica opzione percorribile, se si vuole migliorare il proprio aspetto è controproducente pensare di risolvere o migliorare la questione con dei semplici trattamenti iniettabili fatti in ambulatorio”, spiega il Dottor Zaccheddu. “Nascondere o limitare gli effetti del tempo sul nostro corpo è un’esigenza comprensibile. Tuttavia, per farlo nel migliore dei modi è necessario affidarsi ai consigli di un professionista, evitando di seguire ‘scorciatoie’ che portano a risultati innaturali, se non grotteschi, e per di più poco durevoli”.

 

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