L'articolo è stato letto 1728 volte
Nazionale • Italia

facebook
twitter
0
linkedin share button

Ivana Jelinic su Radio Rai Uno: sì al passaporto sanitario in Europa, sostegno al futuro premier

La presidente FIAVET-Confcommercio ospite della trasmissione "Che Giorno è" fa il punto sulle  situazione del turismo in vista della consultazioni di Mario Draghi con le parti sociali. Due gli aspetti centrali per far ripartire il turismo: l’Unione Europea metta in atto misure e protocolli condivisi e protegga dalla chiusura le nostre aziende o diverranno preda di tour operator e agenzie internazionali.

Il mondo del turismo  si trova in una situazione pesantissima, siamo in piena emergenza.  Lo ha ricordato stamani la presidente di Fiavet Confcommercio, Ivana Jelinic, nella trasmissione di Radio Uno “Che Giorno è”.

“Purtroppo a differenza  di altri settori, dove basterà riaprire  per vedere rientrare i clienti, il turismo avrà bisogno di molto più tempo e di una stabilizzazione anche a livello internazionale per poter ricominciare a lavorare e riavere i flussi antecedenti alla pandemia” ha esordito la presidente.

Secondo Jelinic per riprendere occorre fare in modo che le aziende non falliscano. “Ci sono stati dei contributi durante lo scorso anno, ma certamente non sono sufficienti, e noi non possiamo permetterci di vedere le nostre aziende chiudere, diventando preda di tour operator e agenzie internazionali”.

La presidente ribadisce la volontà di non voler consentire che il turismo italiano venga cannibalizzato. “Ci sarà poi il problema occupazione – ha proseguito -  abbiamo avuto fino ad oggi un 20% delle chiusure con conseguente perdita del posto di lavoro delle persone coinvolte, ma al 31 marzo, con la fine della cassa integrazione, temo ci si presenterà il conto più amaro di questa crisi”.

Dall’altro lato Fiavet-Confcommercio vorrebbe che si mettesse in atto una pianificazione che abbia al centro il contenimento della pandemia a livello internazionale, con misure e protocolli condivisi. La Federazione Italiana ha un’interlocuzione quotidiana con rappresentanze imprenditoriali e istituzionali di altri Paesi e il tema fondamentale è quello di un documento che attesti e certifichi in maniera inequivocabile che una persona è stata vaccinata. “Ci aspettiamo che l’Unione Europea prenda atto di questa nostra richiesta, perché noi, come associazioni dei singoli Paesi, possiamo fare poco se non c’è un protocollo, almeno a livello comunitario” ha concluso la presidente.

 

Ufficio Stampa Fiavet

Letizia Strambi

333.9579055

info@letiziastrambi.com

2021 Copyright © - Riproduzione riservata
I contenuti sono di proprieta' di FFA Eventi e Comunicazione s.r.l. - PI: 05713861218
Vietato riprodurli senza autorizzazione
Utilizzando il sito Web di Economia News, l’utente accetta le politiche relative ai cookie.
Continua