Rinnovo patente per anziani: regole in vigore e scenari di riforma nel 2025
Il rinnovo della patente per gli automobilisti anziani è tornato sotto osservazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Alcuni episodi di cronaca hanno riaperto la discussione sulla sicurezza stradale e sulla necessità di adeguare le procedure di controllo alla maggiore fragilità legata all’età avanzata.
La normativa vigente
La disciplina attuale prevede un rinnovo progressivamente più frequente con l’avanzare dell’età:
- Patenti AM, A, B: fino a 50 anni ogni 10 anni; tra 51 e 70 anni ogni 5 anni; tra 71 e 80 anni ogni 3 anni; oltre gli 80 anni ogni 2 anni.
- Patenti C: fino a 65 anni ogni 5 anni, poi ogni 2 anni con visita in Commissione medica locale.
- Patenti D: fino a 70 anni ogni 5 anni, fino a 80 anni ogni 3 anni, poi ogni 2 anni.
Per gli ultraottantenni, dal 2012 è sufficiente la visita di un medico abilitato senza obbligo di Commissione.
Le proposte allo studio
Il ministro Matteo Salvini ha anticipato che il Governo sta valutando tre possibili direzioni di intervento:
- Visite mediche più approfondite, con estensione delle verifiche a riflessi e funzioni cognitive.
- Restrizioni mirate alla guida, come divieti di circolazione notturna o in autostrada.
- Reintroduzione di prove teoriche e pratiche per i rinnovi dopo gli 80 anni.
Impatti attesi
Una riforma del sistema di rinnovo avrebbe effetti non solo sulla sicurezza stradale, ma anche sul sistema sanitario e amministrativo, chiamato a gestire un numero maggiore di controlli e test. Inoltre, la misura inciderebbe sul tema della mobilità attiva degli anziani, con ripercussioni sociali ed economiche sul territorio.
Al momento nessuna modifica normativa è stata approvata. Tuttavia, le ipotesi in discussione indicano la volontà del Governo di intervenire in tempi brevi, introducendo un sistema più severo per i rinnovi delle patenti in età avanzata, in un’ottica di bilanciamento tra sicurezza e diritto alla mobilità.