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Francesco Franco: servono nuovi strumenti per la ripresa

Finalmente il 22 marzo u.s. è stato pubblicato il D.L. n. 41, il così detto decreto sostegni. Il decreto interviene con 30 miliardi per cercare di “sostenere” imprese e cittadini provati e al collasso a causa della pandemia e dei provvedimenti restrittivi che tutti conosciamo. La cifra stanziata è notevole, rappresentando più del valore di una finanziaria, ma chiaramente insufficiente per lenire le ferite dovute ad un anno di pandemia e conseguenti restrizioni. 

Le misure previste nel decreto sono svariate e vanno da sostegni alle imprese (contributo a fondo perduto, fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dalla pandemia, sostegno agli enti del terzo settore etc), a quelli per le partite IVA (fondi autonomi e professionisti), a quelli per il lavoro (cassa integrazione ordinaria, cassa integrazione in deroga, blocco dei licenziamenti, indennità per lavoratori del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello Sport etc) e, per ultimo a quelli di contrasto alla povertà (reddito di emergenza, reddito di cittadinanza). 

Non è questo il contesto per muovere osservazioni non costruttive sul provvedimento che, in buona parte, presenta aspetti positivi, tuttavia non si può fare a meno di osservare che il settore delle microimprese in generale, autentico tessuto connettivo dell’economia italiana, del turismo e della ristorazione (stiamo parlando di più del 70% delle imprese italiane) non riceve un sostegno sufficiente ad evitare un'enorme mortalità tra le imprese stesse. Forse si sarebbe potuto creare un fondo di garanzia per le imprese suddette, onde consentire un finanziamento a costo zero

In ogni caso, anche considerando che ci saranno altri interventi in futuro, sarebbe auspicabile pensare a nuovi strumenti che accompagnino la ripresa che, ci si augura, dovrà avvenire al più presto una volta vaccinata buona parte della popolazione. 

Penso, ad esempio, a sgravi fiscali e contributi per le imprese suddette, a Fondi di solidarietà, ad altri superbonus sul tipo delle detrazioni fiscali per l'emergenza energetica

In ogni caso sarebbe necessario un potenziamento della formazione rivolta ai prestatori di lavoro, riattivando dopo la scadenza prevista per il 30 giugno p.v., uno strumento simile al Fondo Nuove Competenze coinvolgendo, naturalmente, il più possibile i Fondi Interprofessionali per la formazione continua

Per il turismo, in particolare, si potrebbe pensare a valorizzare il patrimonio culturale e ricettivo esistente, anche attraverso la destinazione ad uso turistico di beni immobili di valore storico e artistico, attraverso l’affidamento in concessione e il restauro conservativo di quelli esistenti, magari con l’impiego di forme incentivanti analoghe a quelle applicate nell’ambito delle ristrutturazioni dei privati. Si potrebbe, altresì, canalizzare il più possibile il flusso informativo delle attrazioni e del brand Italia, attraverso un ecosistema digitale integrato ed interconnesso fra operatori.

Naturalmente la situazione potrà migliorare notevolmente e si uscirà dal tunnel, se saranno utilizzati al meglio i fondi del Recovery Fund.

 

Francesco Franco

Presidente FondItalia e Presidente onorario Federterziario

 

 

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