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Amianto in Sacelit: prepensionamento e rivalutazione pensionistica per i lavoratori

È ormai una battaglia storica quella dell'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto -ONA.

Pioniere della tutela delle vittime dell'amianto in Italia, Bonanni fin dal gennaio del 2000 si è battuto e continua a battersi per la tutela e difesa dei cittadini e lavoratori esposti a polveri e fibre di amianto. 

Innanzitutto rimane fondamentale la bonifica, ma non secondario è il prepensionamento. È infatti possibile ottenere l’immediato pensionamento per effetto delle maggiorazioni contributive anche con la sola esposizione. Si tratta quindi di un beneficio che riguarda anche coloro che non hanno ancora ricevuto la diagnosi di malattia asbesto correlata. Sempre e comunque chi ha un danno amianto ha diritto al prepensionamento e all’aumento della pensione.

Quando l’INAIL riconosce anche un danno inferiore al 6% comunque deve rilasciare il certificato di esposizione ad amianto. Questo è un punto chiave molto importante perché laddove siano riconosciuti delle placche e dell’ispessimento pleurico e anche l’iniziale asbestosi, si possa ottenere l'immediato pensionamento. Notevoli sono anche i risultati in termini di risarcimento danni amianto, in particolare risarcimento danni mesotelioma.

Il Tribunale di Nola condanna l’INPS e riconosce 15 anni di rivalutazione contributiva

Accolto il ricorso di un ex lavoratore esposto a cemento-amianto. Applicato il coefficiente 1,5 per il periodo 1978–1993: questo è importante, perché si conferma la sentenza del Tribunale di Roma sul caso Videocolor di Anagni. Quindi vi è una importante giurisprudenza che accoglie l’intuizione e la tenace azione dell’ONA, associazione di categoria delle vittime dell'amianto, e anche dello stesso Osservatorio Vittime del Dovere, di cui lo stesso Ezio Bonanni è presidente.

Il Tribunale di Nola – Sezione Lavoro e Previdenza, con sentenza n. 1851/2025 pubblicata il 7 ottobre 2025, ha accolto il ricorso proposto dal lavoratore M.B., difeso dall’Avv. Ezio Bonanni, riconoscendo il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto nello stabilimento Sacelit di Volla. La decisione impone all’INPS la ricostituzione della posizione previdenziale del ricorrente, applicando il coefficiente di maggiorazione 1,5 per il periodo compreso tra il 28 marzo 1978 e il 31 dicembre 1993, con effetti anche sul futuro trattamento pensionistico.

Cosa ha stabilito il Tribunale di Nola

Il Giudice del Lavoro ha accertato che il sig. B., dipendente dapprima della Laudiero Sifi S.p.A. e successivamente della Nuova Sacelit S.p.A., ha svolto per anni mansioni connesse alla produzione, lavorazione e finissaggio di manufatti in cemento-amianto nello stabilimento di Volla. La documentazione aziendale e le risultanze istruttorie hanno confermato l’esposizione continuativa a polveri e fibre di amianto nel periodo 1978–1993, nonché la prosecuzione delle attività di taglio e commercializzazione fino alla dismissione del sito e alla successiva bonifica.

La sentenza richiama l’art. 13, comma 7, della legge n. 257/1992, che riconosce il beneficio contributivo ai lavoratori affetti da patologia professionale asbesto-correlata, anche in assenza di una esposizione qualificata superiore a dieci anni. Nel caso di specie, l’INAIL aveva già certificato la presenza di “note radiologiche interstiziopatiche asbesto-correlate”, con una lesione dell’integrità psicofisica pari al 4%, ritenuta sufficiente per l’accesso alla rivalutazione contributiva.

Il Tribunale di Nola ha inoltre ribadito che, secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, la maggiorazione contributiva spetta quando vi sia il riconoscimento di una malattia professionale da amianto, anche se l’esposizione non supera il decennio. Sulla base delle certificazioni INAIL disponibili, il beneficio è stato riconosciuto per 15 anni, mentre non è stato possibile estenderlo oltre il 1993 per mancanza di ulteriore attestazione sanitaria.

L’INPS è stato pertanto condannato a maggiorare la posizione contributiva del ricorrente per il periodo riconosciuto e a rifondere il 50% delle spese di lite, in considerazione dell’accoglimento parziale della domanda.

Le dichiarazioni dell’Avv. Ezio Bonanni presidente dell’ONA

Sentito dalla nostra redazione, il legale così commenta: “Questa sentenza conferma il diritto dei lavoratori esposti all’amianto a ottenere i benefici contributivi previsti dalla legge. Nel caso del sig. B. l’esposizione è stata prolungata e ampiamente documentata, con conseguenze già accertate sulla salute. Il riconoscimento della rivalutazione contributiva rappresenta una tutela fondamentale per chi ha lavorato in siti contaminati come lo stabilimento Sacelit di Volla. L’ONA continuerà a difendere i diritti di tutti i lavoratori vittime dell’amianto”.

Il caso in breve

M.B. ha lavorato nello stabilimento Sacelit di Volla dal 1974 al 1997, svolgendo mansioni direttamente esposte a polveri e fibre di amianto. Dopo il riconoscimento da parte dell’INAIL della patologia asbesto-correlata, il lavoratore ha richiesto all’INPS l’applicazione dei benefici contributivi previsti dalla normativa vigente. In seguito al mancato riconoscimento amministrativo, è stato promosso ricorso giudiziario. Con la sentenza n. 1851/2025, il Tribunale di Nola ha riconosciuto l’esposizione nel periodo certificato dall’INAIL e ha disposto la ricostituzione della posizione previdenziale.

L’impegno dell’ONA e dell’Osservatorio Vittime del Dovere

L'Osservatorio Nazionale Amianto prosegue il suo impegno in tutta Italia. In modo particolare nel Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto, ove sono stanziati i siti nei quali è stato utilizzato amianto fino alla messa al bando con la L. 257/92. Sia l’ONA che l’Osservatorio Vittime del Dovere si avvalgono dell’attività dell’Avv. Ezio Bonanni. Le sedi ONA, nel territorio nazionale, assicurano la presenza sul territorio, e l’assistenza continua. Per la prevenzione primaria e la tutela dei lavoratori e cittadini esposti e vittime dell'amianto e di altri cancerogeni. Proprio per realizzare le finalità di prevenzione primaria, l'associazione ha a suo tempo costituito lo sportello ONA. Per la tutela dei cittadini e lavoratori è sufficiente contattare telefonicamente il numero verde ONA gratuito 800 034 294, oppure scrivere direttamente attraverso il sito ONA.

 

Fonte: Osservatorio Nazioanle Amianto

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