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Credito d'imposta per le start-up "Resto in Sicilia"

L’incentivo messo a disposizione dalla Regione siciliana va a rafforzare il mix agevolativo di cui beneficiano le aziende ammesse a Resto al Sud e consente l’abbattimento di parte delle imposte e tasse regionali.   

Per favorire la ripresa economica e sostenere le start-up siciliane, messe in difficoltà dalla pandemia da COVID-19, la Regione Sicilia ha istituito un contributo, sotto forma di credito di imposta, finalizzato ad accrescere l'efficacia, sul territorio regionale, della misura agevolativa Resto al Sud. I fondi disponibili per l'anno 2022 ammontano a 1,9 milioni di euro.

La Regione rende dunque disponibile, a chi ha scelto di avviare le proprie attività imprenditoriali in Sicilia usufruendo dell'incentivo, uno strumento finanziario rafforzato con il quale sostenere il proprio sviluppo e contrastare l'emigrazione di giovani professionisti, in questo periodo di grave crisi economica.

L’incentivo messo a disposizione dalla Regione siciliana va a rafforzare il mix agevolativo di cui beneficiano le aziende ammesse a Resto al Sud e prevede la concessione di un contributo in regime “de minimis”, parametrato alle seguenti voci di imposte di spettanza della Regione Siciliana, versate per ciascuno dei primi tre periodi di imposta decorrenti da quello di presentazione dell’istanza:

  • addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF);
  • tassa automobilistica per gli automezzi di loro proprietà immatricolati in Sicilia strettamente necessari al ciclo di produzione di cui al programma di spesa ammesso al beneficio di cui all’articolo 1 del D.L. 20 giugno 2017, n. 91 e s.m.i. o per il trasporto in conservazione condizionata dei prodotti;
  • imposta di registro, ipotecaria e catastale e di bollo per l’acquisto di beni immobili ricadenti nel territorio regionale connessi allo svolgimento dell’attività.

Tale contributo è utilizzabile esclusivamente in compensazione (credito d’imposta), ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, tramite modello di pagamento F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell’operazione di versamento. Il contributo è utilizzabile (previa presentazione annuale della perizia giurata e nei limiti dell'importo riconosciuto e comunicato via PEC dal Dipartimento delle Finanze e del Credito all'indirizzo di posta elettronica certificata che il soggetto richiedente ha indicato nell'istanza) esclusivamente in compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, tramite modello F24 da presentare esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell'operazione di versamento, a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello in cui è stato comunicato, dal predetto Assessorato, il riconoscimento del contributo stesso.

Non possono accedere al credito d'imposta i soggetti operanti nei settori di attività non ammessi alla misura "Resto al Sud", nonché quelli operanti nel settore della pesca e dell'acquacoltura:

  • 03.11.00 - Pesca in acque marine e lagunari e servizi connessi;
  • 03.12.00 - Pesca in acque dolci e servizi connessi;
  • 03.21.00 - Acquacoltura in acqua di mare, salmastra o lagunare e servizi connessi
  • 03.22.00 - Acquacoltura in acque dolci e servizi connessi
  • 10.20.00 - Lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi mediante surgelamento, salatura eccetera
  • 46.38.10 - Commercio all'ingrosso di prodotti della pesca freschi
  • 46.38.20 - Commercio all'ingrosso di prodotti della pesca congelati, surgelati, conservati, secchi
  • 47.23.00 - Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi

Le istanze dovranno essere compilate su piattaforma messa a disposizione dalla Regione Sicilia, nel periodo compreso tra le ore 12:00 del 15 settembre ed entro le ore 12:00 del 30 settembre 2022 alla pagina dedicata con accesso attraverso SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) – livello 2 e successivamente trasmesse via PEC al Dipartimento Finanze e Credito.

 

Fonte: Regione Sicilia

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