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Amianto nelle scuole: la Corte d’Appello di Trieste condanna il Ministero dell’Istruzione e del merito per una vittima di mesotelioma

L’amianto nelle scuole è ancora un problema che merita la giusta attenzione e non del tutto risolto in Italia, soprattutto nei territori a nord della penisola. In campo giuridico, intanto, ci sono svolte decisive.

È il caso della Corte d’Appello di Trieste, che ha recentemente riformato la sentenza del Tribunale di Trieste con condanna del Ministero dell’Istruzione e del Merito al risarcimento dei danni subiti da un aiutante tecnico dell’Istituto Industriale A. Volta di Trieste. Alla famiglia spetta un indennizzo pari a circa 600 mila euro. 

La vicenda dell’aiutante tecnico dell’istituto scolastico di Trieste

B.R., aiutante tecnico dell’Istituto Industriale A. Volta di Trieste, è deceduto per mesotelioma pleuricoa causa dell’esposizione ad amianto subita durante la sua attività lavorativa, anche nel corso del servizio di sorveglianza nei laboratori e nelle officine meccaniche dell’Istituto triestino.

Il lavoratore ha prestato servizio per 15 anni presso l’Istituto Tecnico Industriale A. Volta di Trieste, in qualità di addetto al servizio di aggiustaggio ed alle macchine utensili all’interno dell’officina meccanica dell’Istituto. B.R., nel corso della sua attività lavorativa, è stato inoltre addetto alle attività di sostegno nei laboratori, compreso il trasporto e lo smaltimento di rifiuti pericolosi, tra cui l’asbesto.

La diagnosi di malattia asbesto correlata per il dipendente scolastico è giunta nel 2014, ma il decesso si è verificato dopo due anni di sofferenze fisiche e morali, per la vittima e la sua famiglia, nel 2017, all’età di 77 anni. Dopo una prima sconfitta di fronte al Tribunale di Trieste, la vittoria è stata sancita dalla pronuncia successiva della Corte di Appello di Trieste. La vicenda giuridica si è conclusa con la condanna del MIM al risarcimento dei danni, sia della vittima primaria, sia dei familiari per la malattia e la perdita del proprio congiunto.

A difendere i familiari di B.R. è stato l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, con la collaborazione dell’Avv. Corrado Calacione del Foro di Trieste.

Finalmente giustizia, dopo la prima pronuncia negativa. Non abbiamo desistito, proseguendo al fine di far valere i diritti dei familiari. La pronuncia della Corte d’Appello di Trieste è fondamentale perché conferma come, purtroppo, l’esposizione ad amianto, in ambito scolastico sia un problema che riguarda tutti i cittadini. L’ONA da anni è impegnata in programmi di prevenzione, sostegno e tutela delle vittime e dei loro familiari”, ha dichiarato il presidente ONA APS.

L’epidemia di casi asbesto correlati nelle scuole d’Italia

Il caso dell'ex aiutante tecnico dell'Istituto A. Volta di Trieste non è purtroppo isolato. Infatti, già altri lavoratori dello stesso Istituto si sono ammalati di patologie asbesto correlate. Addirittura uno studente è stato colpito da una malattia provocata dall'esposizione ad amianto, confermando la contaminazione degli ambienti scolastici, potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

Ancora nel 2022, restringendo il campo al centro Italia, l’Osservatorio Nazionale Amianto APS ha censito la presenza di amianto nelle scuole, rispetto ai 5.371 istituti del Lazio, di cui 3.551 situati nella città metropolitana di Roma, rispettivamente nella media dell’8% su base regionale e 6,8% per la città metropolitana.

Ad oggi, sono state conteggiate ben 48 scuole nella zona Nord della città metropolitana di Roma, 41 nella zona Sud e 22 nella zona Est, oltre ai 77 istituti collocati nel territorio comunale, con contaminazione di amianto. 

Anche nel resto d'Italia la situazione è allarmante, specialmente nelle zone più industrializzate nel Nord della penisola, considerando anche le numerose segnalazioni della presenza di amianto che recepisce l'Osservatorio Nazionale Amianto. Ciò a causa del largo utilizzo che si è fatto di questo minerale cancerogeno nel settore dell'edilizia, specialmente negli edifici pubblici. Alcuni di questi, infatti, ancora nel 2025, risultano contaminati, in quanto le bonifiche non sono state ancora portate a termine, a causa dei notevoli ritardi accumulati nel corso degli anni.

Anche il più recente aggiornamento INAIL, attraverso la pubblicazione del VIII Rapporto del Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM), a febbraio 2025, ha rilevato 158 casi di mesotelioma tra il personale scolastico in Italia, con una maggioranza nella popolazione maschile, rispetto a quella femminile. Tra questi, 98 casi sono stati riconosciuti con esposizione esclusiva nella categoria, pari al 62% dei censimenti totali. Inoltre, è da tener a mente che la totalità dei casi non considera tutte le altre patologie asbesto correlate, che, se sommate ai mesoteliomi, determinerebbero cifre ben più alte. Ad ogni modo, i dati raccolti alimentano un allarme sanitario fin troppo sottovalutato, che necessita la dovuta attenzione.

L’ONA prosegue la lotta contro l’amianto e tutti gli altri cancerogeni 

Di fronte a tale situazione, prosegue a tutto campo la missione dell’Osservatorio Nazionale Amianto - ONA APS non solo contro l’amianto, ma anche contro tutti gli altri cancerogeni potenzialmente pericolosi per la salute umana. L’associazione italiana sottolinea a tal proposito l’importanza della prevenzione, oltre al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, nel settore pubblico e privato.

L’Avv. Ezio Bonanni, in qualità di presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, dell’Osservatorio Vittime del Dovere APS, e anche quale componente del Consiglio Direttivo Nazionale del CNIFP, è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari e insieme all’associazione continua ad offrire anche tutela medica e legale attraverso la consulenza gratuita tramite il numero verde 800 034 294.



 

Fonte: Osservatorio Nazionale Amianto

 

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