Quando l’oro non basta più: l’orologio di lusso diventa il nuovo bene rifugio
L’oro ha toccato i massimi storici, ma non è più soltanto nei lingotti o nei mercati finanziari che si cerca sicurezza.
Sempre più investitori e collezionisti guardano ai Rolex come a una forma alternativa di investimento: oggetti tangibili, carichi di storia e desiderio, capaci di unire valore materiale e fascino simbolico.
A spiegarlo è Paolo Cattin, tra i massimi esperti e collezionisti di Rolex Daytona con cinturino in pelle, che analizza l’evoluzione dell’orologio come “bene rifugio emozionale”.
“Comprare oggi un Rolex non significa semplicemente possedere un orologio di pregio, ma acquisire un frammento di storia, un oggetto che attraversa il tempo e continua a rappresentare un valore, anche quando i mercati oscillano”, osserva Cattin.
L’attenzione degli investitori si è spostata dagli asset tradizionali agli oggetti da collezione capaci di preservare valore e identità. E in questi ultimi mesi si sente spesso parlare del Rolex Land-Dweller come un nuovo simbolo, un modello che ha conquistato anche le celebrità internazionali. Leonardo DiCaprio e Roger Federer sono solo due tra i nomi che lo hanno scelto, contribuendo ad alimentare un mito contemporaneo.
“L’orologio rappresenta l’equilibrio perfetto tra investimento e raffinatezza. Un oggetto che oggi è diventato una dichiarazione di stile e di potere silenzioso. È il nuovo linguaggio del lusso consapevole, ma anche di chi preferisce investire consapevolemente”, sottolinea Cattin.
Nel mercato secondario per esempio le quotazioni di questo nuovo modello, specialmente nelle versioni in platino e in acciaio, hanno superato ogni previsione e il prezzo fuori listino è più che raddoppiato rispetto al retail ufficiale. Non si tratta più di semplice collezionismo, ma di un fenomeno economico e culturale che ridefinisce il concetto stesso di investimento.
Il parallelo con l’oro è inevitabile. Entrambi rappresentano stabilità, ma il Rolex aggiunge un valore narrativo ed emozionale. “Un lingotto si custodisce, un orologio si vive. Il suo valore cresce non solo con il tempo, ma anche con la storia che costruisce insieme a chi lo indossa”, spiega Cattin.
Per molti collezionisti, possedere un Rolex equivale ad avere un bene liquido e riconoscibile a livello globale, capace di attraversare le mode e le crisi. È un lusso che si trasforma in linguaggio, un codice condiviso che comunica solidità, gusto e identità.
Anche le nuove generazioni sembrano attratte da questo tipo di investimento “ibrido”. Il valore estetico si fonde con quello finanziario, e il collezionismo diventa esperienza culturale. “Oggi il lusso non è più solo ostentazione, ma conoscenza. Chi sa leggere le referenze, distinguere una tiratura, riconoscere un quadrante raro, non colleziona solo oggetti ma colleziona storie e opportunità”, afferma l’esperto.
Il Land-Dweller che forse metaforicamente prende il testimonial del Daytona, incarna perfettamente questa nuova dimensione, quella di un segnatempo che racconta esplorazione, ma anche introspezione. È il simbolo di un lusso più maturo, capace di sfidare la volatilità dei mercati restando fedele a un’estetica senza tempo.
“L’investimento ideale non è quello che cresce soltanto in banca, ma quello che accompagna la persona nella vita reale. Un Rolex non si misura in carati, ma in emozioni, in ricordi, in significati. E questa è la sua vera forza economica”, conclude Cattin.
Mentre l’oro resta l’emblema del valore statico (anche se negli ultimi tempi più dinamico), il tempo firmato Rolex rappresenta il valore vissuto: mobile, personale, profondamente umano. E nel 2025, tra inflazione, incertezza e ricerca di autenticità, il nuovo oro sembra avere una corona incisa sul quadrante.