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Un Paese connesso, per uno sviluppo sostenibile

L'avvio del negoziato sui fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027 impone una riflessione. Dobbiamo costruire le basi per un progetto futuribile, che faccia leva sui punti di forza del nostro Paese e che possa stimolare e sostenere lo sviluppo di imprese che operano in settori destinati a pesare nell’economia del futuro.

Il contesto socioeconomico nazionale sta affrontando una fase di profondo e repentino cambiamento generato dall’emergenza sanitaria, che ha ferito significativamente il nostro Paese con impatti di natura sociosanitaria subiti dalla popolazione, impatti sull’attività, sulla produttività, sull’occupazione e sulla capacità di spesa delle persone a seguito delle restrizioni imposte dal Governo per limitare la diffusione del Coronavirus sul territorio, evidenziando nuovi fabbisogni infrastrutturali sia sotto il profilo della connettività digitale su tutto il territorio sia della mobilità alternativa delle persone.

La pandemia COVID-19, impattando sul sistema socioeconomico e territoriale ne ha fatto emergere, a volte rafforzandoli, punti di forza e debolezza, fenomeni positivi e fragilità.

L’arrivo del virus ha rivelato con forza la presenza di disuguaglianze socioeconomiche, territoriali e culturali. Una variabile rilevante che ha esasperato gli effetti sulla produttività e, quindi, sulla competitività del nostro Paese.

Il cambiamento non è più una scelta procrastinabile, l’emergenza sanitaria non rappresenta una condizione temporanea, ci stiamo oramai convivendo e continueremo a farlo ancora nel medio-lungo periodo, con implicazioni che permarranno anche quando sarà terminata la fase emergenziale.

Orientare una strategia pluriennale e individuare i temi chiave, questa l’unica strada percorribile per garantire una ripresa tangibile ed efficace.

Definire un percorso, e non una corsa ad ostacoli, per determinare uno sviluppo sostenibile nel medio-lungo periodo. Sviluppo che consenta il rilancio del sistema economico e produttivo, per la ripresa delle attività economiche, l’attrazione degli investimenti e la valorizzazione di attività ad alto valore aggiunto.

Sono decenni che conosciamo quali sono i nodi che bloccano l’economia espansiva: l’incapacità di mettere in atto riforme strutturali su specifici settori di servizi pubblici essenziali quali sanità, giustizia, pubblica amministrazione, scuola, università e alta formazione.

Oggi l’Unione Europea ce lo impone, e di questa imposizione dovremmo essere tutti “riconoscenti”, o non potremo usufruire delle ingenti risorse stanziate con il Recovery Fund.

A queste risorse si aggiungeranno quelle previste dal nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 dei Fondi Strutturali. Ogni regione dovrà individuare le priorità strategiche e le sfide da affrontare sono rappresentate principalmente da temi tra loro interconnessi:

  • sostenere un modello di sviluppo e crescita sostenibile, dove l’utilizzo delle risorse ambientali e territoriali, economiche garantisca la riproducibilità nel tempo;
  • consolidare la competitività e l’attrattività del sistema Paese, intendendo con ciò la sua capacità di attrarre investimenti e risorse,  esportando idee, processi e prodotti ad alto valore aggiunto ed alte performance;
  • sostenere la ripresa dei flussi turistici per reinventare la fruibilità dei luoghi della cultura;
  • investire sul capitale umano e recuperare competitività e produttività, anche grazie a percorsi formativi mirati ed efficaci che sono la chiave per assicurare occupabilità;
  • promuovere l’uguaglianza e l’equità per i cittadini, aumentandone le potenzialità e le capacità di perseguire i propri obiettivi di vita, secondo i propri valori, garantendo pari possibilità alle future generazioni.

L'auspicio è quello che le scelte e la capacità decisionale della politica siano adatte alle nuove priorità strategiche e alle sfide da affrontare. Questa crisi sarà anche una opportunità di ripartenza soltanto se si farà bene e in fretta, scongiurando così il rischio di mettere in ginocchio una società intera.

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