Valentina La Bruzzo: diversità fra uomo e donna il valore aggiunto

La giornata dell'8 marzo mi dà l'occasione di pensare ancora più intensamente a un concetto su cui rifletto ogni giorno ma che oggi assume un significato ancora più marcato, e cioè la straordinaria ricchezza che risiede nella diversità.   

Non voglio parlare di massimi sistemi, ma di un concetto veramente elementare che è ben chiaro quando veniamo al mondo ma che poi spesso dimentichiamo nel corso del tempo. Mi riferisco alla sana e proficua coesistenza degli esseri umani indipendentemente dal loro sesso, dalla religione professata, dalle idee politiche, dal colore della pelle. 

Ognuno di noi nasce con un proprio bagaglio culturale di origine, differente da quello degli altri, il quale contribuisce a formare le nostre radici nella famiglia cui apparteniamo ma anche, più ampiamente, nella società in cui viviamo. Questo senso di appartenenza, si sviluppa in un caleidoscopio di categorie man mano che apriamo le prospettive, fino ad abbracciare la definizione ultima di appartenenza alla "razza" umana. 

Tutti dovremmo renderci conto di quanto siamo fortunati ad essere diversi e di quanto possiamo gioire di questa diversità. In questo senso, superare la dicotomia uomo-donna intesa come contrapposizione e avviare una trasformazione che porti dall'antitesi alla consonanza, diventa la chiave per una coesistenza in cui entrambi i sessi si sentono rispettati e potenziati nella propria unicità.

Sono fermamente convinta del fatto che dalla diversità nasca lo sviluppo, in ogni sua forma. Se fossimo tutti "simili" eviteremmo, a nostro discapito, i margini di miglioramento, l'eureka che emerge dal confronto, in sostanza l'evoluzione. Intellettuale, culturale, spirituale. Saremmo criceti intrappolati nella stessa infinita ruota, a guardare inebetiti lo stesso identico scenario. La vita sarebbe a quel punto una lunga linea piatta. Che noia!   

Ovviamente, affinché la diversità fra uomo e donna sia un valore aggiunto, è necessario praticare il rispetto. Affinché si realizzi un confronto autentico è necessario un accesso paritario proprio a quel dibattito. In sostanza nessuno dovrebbe guardare l'altro dall'alto in basso, da una posizione privilegiata, o dalla prospettiva di esercitare semplicemente un potere sull'altro. C'è bisogno di pari opportunità affinché il confronto possa essere realmente arricchente per entrambi. Ogni donna dovrebbe essere consapevole del proprio valore e dovrebbe poter esercitare il coraggio e la possibilità di esprimere appieno le proprie potenzialità. 

Le società tendono ad appiattirsi sugli stereotipi e spesso impongono atteggiamenti e comportamenti che ci distraggono da noi stesse e da ciò che è importante. Per questa ragione è necessario mettere delle controtendenze e remare verso principi di collaborazione, coesione, solidarietà e armonia. 

Una grande forma di civiltà è l’affermazione di questi principi, portati avanti indistintamente da donne e da uomini.

Un'antica scrittura buddista dice: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente».

In questa prospettiva invito tutte le donne a non provare rassegnazione e ad avere il coraggio di realizzare il proprio potenziale. Diventiamo protagoniste della nostra vita e della società in generale, seminando adesso ciò che vedremo presto fiorire. 

Ognuna di noi dovrebbe essere consapevole di ciò che è: un mix perfetto del tutto, un dono per se stessa e per gli altri. 

Un particolare riconoscimento va ad Alessandra Sestito, una carissima amica che anche se fisicamente lontana mi ispira continuamente.

Valentina La Bruzzo

Consulente in Finanza Agevolata e Revisore Legale