L'articolo è stato letto 1281 volte
Nazionale • Italia

facebook
twitter
0
linkedin share button

Barbara G. Sorge: insieme

Vorrei riflettere su questa giornata dedicata alle donne. Nel corso degli anni, ogni anno, puntualmente, si ripresentano le stesse domande: ma è giusto che ci sia questa festa? Qual è il suo senso? A volte penso che abbia senso altre volte no. Quindi non ho una risposta univoca.

E proprio in questa indeterminatezza, incertezza che permea non solo la mia risposta ma tutto quello che ci circonda e nello specifico, amplificato, in quello che sta accadendo da più di un anno, dove il senso, come direzione si è perso perché non sembra esserci un luogo dove poterci dirigere o dove sembra essersi perso il senso primordiale del tatto, ho deciso di provare a rispondere in un altro modo a queste domande:

questo tempo, è stato ed è un tempo molto importante, non solo per me ma ritengo anche per molti altri, se solo si riuscisse a vedere anche quello che c'è dietro un apparente "blocco". (ovviamente non mi riferisco a chi ha sofferto un lutto o una grave condizione di malattia o sofferenza e privazione in genere a causa di questa pandemia).

Per me fermarmi o meglio so_stare in questa apparente immobilità e isolamento, mi ha dato un nuovo senso, una nuova direzione: la possibilità di concentrarmi, di approfondire e di sentirmi oggi più consapevole, oltre avermi dato l'opportunità, paradossalmente, di incontrare persone "lontane" che non avrei mai avuto occasione di conoscere se non attraverso internet.

Questo tempo mi ha fatto comprendere quanto sia necessario per ciascuno superare la paura di non essere all'altezza, di cosa poi non so. O forse sì: di non essere all'altezza di questa società che misura tutto secondo paradigmi quantitativi e classificazioni numeriche piuttosto che attraverso quelli qualitativi anche se privi di etichette, di definizioni a volte usate per nascondere, come mascherine, un vuoto. Anche perché oltre la forza e il valore indispensabile della conoscenza e delle competenze sarebbe necessario e altrettanto fondamentale sapersi connettere in un rapporto di "reciproco adattamento creativo" (Danilo Dolci) con l'altro, per passare da un rapporto continuamente ed esclusivamente trasmissivo ad un rapporto di autentica comunicazione, dove circolarità, ascolto e creatività, avviano un processo di creazione di nuove idee e soluzioni nate da una reciproca fecondazione. 

Nessuno è al di fuori di questo immenso sistema complesso in continuo imprevedibile divenire, ognuno, uomo o donna che sia, è non solo artefice del proprio destino ma concorre a quello di tutti gli altri esseri viventi e non solo. Ognuno nel tutto (che ricorda l'unità divina), volente o nolente patisce o gioisce delle azioni di ciascuno come battiti di ali di farfalle!

Solo la consapevolezza di operare in questa rete reale e vivente, di interdipendenza e unità imprescindibile ci consentirà, forse, di non estinguerci ma al contrario di evolverci.

E se oggi abbiamo qualcosa da celebrare è, secondo me, la caratteristica prevalentemente femminile, a dispetto di chi sostiene il contrario, di saper so_stare insieme in un "reciproco adattamento creativo".

 

Barbara G. Sorge

Esperta in comunicazione e struttura maieutica reciproca

2021 Copyright © - Riproduzione riservata
I contenuti sono di proprieta' di FFA Eventi e Comunicazione s.r.l. - PI: 05713861218
Vietato riprodurli senza autorizzazione
Utilizzando il sito Web di Economia News, l’utente accetta le politiche relative ai cookie.
Continua