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Maria Laura Paxia: il Recovery Fund deve avere al centro le esigenze delle future generazioni

L’impatto della pandemia sulla salute, la vita familiare, l’occupazione e la situazione finanziaria delle persone è stato devastante. Abbiamo vissuto una tragedia caratterizzata da insufficienza di risorse in primo luogo di natura assistenziale/sanitaria: scarsità di cure intensive e sub-intensive ma anche di sanità territoriale. Ci siamo resi conto che la scarsità di risorse economiche hanno messo in difficoltà le componenti più fragili della società come gli anziani, i malati, i bambini e i giovani, i lavoratori irregolari, i precari, gli stagionali, le organizzazioni di terzo settore.      

Abbiamo riscontrato la fragilità del sistema socio-economico globale, dove lo squilibrio di una dimensione si trasmette a tutte le altre e la crisi di un Paese o area geografica si riflette su tutti gli altri.

Il distanziamento sociale, l’isolamento domestico e il lavoro a distanza, non ci hanno trovati pronti e preparati allo stesso modo mettendo a nudo altre vulnerabilità come la scarsità di risorse casalinghe: la potenza della connessione alla rete, la qualità dei dispositivi di accesso, che hanno fatto da amplificatore di diseguaglianze e distanze sociali.

E’ necessario dunque:

  • investire in ambito sanitario, attraverso la valorizzazione delle risorse già presenti sul nostro territorio, la digitalizzazione dei servizi sanitari ed il rafforzamento della medicina territoriale;
  • per costruire società resilienti che allontanino il pericolo di risorse scarse, ripensare il sistema educativo che deve puntare a far crescere una nuova generazione di cittadini responsabili, attenti al bene comune, e deve essere in grado di rinnovare le proprie strumentazioni, metodi e spazi;
  • applicare un modello di sviluppo dove si comprenda l’importanza di portare avanti un’economia circolare, basata sull’efficientamento energetico dei processi produttivi, l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, il rispetto per le risorse naturali dell’universo;
  • investire nella ricerca scientifica fatta nelle università e negli enti di ricerca i cui risultati sono indispensabili non soltanto per produrre nuovi farmaci ma anche per indirizzare le azioni delle istituzioni;
  • investire per compensare sentimenti di esclusione, situazioni di marginalità e forme di emarginazione culturale e sociale, attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative che si occupino anche di un cambiamento culturale insito in un quel concetto di cittadinanza attiva, che collabora per il benessere collettivo, organizzata in reti di sostegno/assistenziali, nella misura in cui nessuno può restare indietro.

Lottare contro le diseguaglianze economiche è dunque il punto di partenza per sostenere ed accelerare il rilancio del nostro paese e per farlo occorrerà altresì:

  • investire in ambito scolastico, sia dal punto di vista strutturale, che della formazione del personale docente, che deve essere capace di accompagnare le nostre future generazioni verso nuove opportunità lavorative e nuove modalità di approccio nei confronti dei diversi skills richiesti;
  • investire per eliminare ogni forma di discriminazione sociale anche nei  confronti della donna che ancora oggi, a parità di lavoro e di mansioni, riceve una retribuzione inferiore rispetto a quella di un uomo di pari grado almeno del 25% e sono ancora poche le unità femminili all’interno dei ruoli dirigenziali delle aziende pubbliche e private;inoltre assistiamo ad un frequente abbandono del lavoro da parte di giovani madri, spesso non in grado di conciliare i tempi di un lavoro impegnativo e poco pagato, con le esigenze dei figli laddove la mancanza di strutture pubbliche a basso costo (asili nido, scuole materne)  costringe molte madri a dedicarsi alla crescita dei figli, rinunciando alle proprie possibilità di lavoro: il raggiungimento dell’agognata parità dal punto di vista socio-economico è ancora ben lontana e mal si sposa purtroppo con il concetto di parità;
  • investire nella digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo delle nuove competenze; la Green economy infatti creerà opportunità di guadagno e posti di lavoro, occorre dunque favorire, anche nei percorsi formativi, lo sviluppo di competenze che valorizzino la capacità di leggere in modo più ampio il contesto in forte cambiamento in cui ci stiamo muovendo.

Di fronte alla straordinaria opportunità del Recovery Fund dobbiamo proseguire nella definizione di un piano strategico per il corretto utilizzo di queste risorse all'interno di un dibattito ampio che includa le istituzioni, il sistema delle imprese, il mondo accademico e della formazione e che metta al centro le esigenze delle future generazioni.

 

Maria Laura Paxia

Parlamentare Gruppo Misto - L'Alternativa c'è

 

 

 

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