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Valentina La Bruzzo: sviluppare un profondo senso di appartenenza

Da ieri il 18 Marzo sarà una data che ricorderà le vittime da Covid-19. Da più di un anno tutti i Paesi, tutte le popolazioni, stanno affrontando delle difficoltà che mai avremmo potuto immaginare. Durante questo periodo di tempo spesso mi sono ritrovata a riflettere sulle metodologie adottate dai vari Governi e dalle Regioni per superare questo particolare momento di difficoltà; fino ad arrivare alle famiglie, quelle più colpite, che quotidianamente lottano per la sopravvivenza.

Oltre ad avere provato un profondo senso di gratitudine per potermi permettere il lusso di avere la certezza di un tetto sotto il quale dormire, ho anche provato ad immaginare cosa potrei fare se oggi avessi avuto un ruolo nevralgico capace di potere influenzare le decisioni del mio Paese e se il caso anche degli altri.

Di pensieri ne sono passati tanti. Tra i più concreti, trovandomi coinvolta in prima persona vista la professione che esercito, inevitabilmente quelli inerenti l’utilizzo di strumenti straordinari finanziari e di agevolazione alle imprese, che vedrebbero coinvolte soprattutto le realtà dei settori più colpiti e per quelle in cima alla catena di produzione dei prodotti/servizi, in modo da sostenere interi comparti e dare maggiore impulso all’economia.

Ma ciò che più mi ha fatto soffermare nella riflessione è proprio rivolto a ciò che reputo sia alla base di ogni Sistema Paese: il valore delle persone e di ciò qui le stesse possono creare. E quindi sul pensiero di un Sistema incentrato sulle persone e non solo sulla creazione di ricchezza, che ne risulterebbe inevitabilmente uno degli effetti.

Ogni essere umano dovrebbe potere avere il diritto di sfidarsi intellettualmente con se stesso e con gli altri per potere innescare il proprio personale processo di creazione di valore.  

In un contesto così inteso, l’educazione e l’istruzione hanno una funzione rivoluzionaria nel processo di autodeterminazione per la realizzazione delle potenzialità di ognuno di noi e soprattutto dei giovani, che rappresentano il futuro. La vita verrebbe considerata come un’esperienza di apprendimento continuo nella propria dimensione locale, cioè nella propria casa, nella propria famiglia, nel proprio quartiere, nella propria città.

Nell’"Educazione per la creazione di valore" di Tsunesaburo Makiguchi, educatore riformista, scrittore e filosofo giapponese, maestro e preside di scuola elementare si legge: «Diversificandosi totalmente dalla verità, che identifica le qualità essenziali dell’oggetto, il valore è la misura della sua utilità per colui che lo valuta. Gli esseri umani non si curano di ciò con cui non hanno rapporto. Solo le cose che hanno qualche effetto su di noi richiedono una chiara consapevolezza: più sono importanti nella nostra vita meno possiamo permetterci di ignorarle». 

Quindi, in un’ottica di salvaguardia della bellezza, solo se l’uomo sente che qualcosa lo riguarda e ha una relazione con lui allora sarà disposto anche a curarsene.

L’unico effetto collaterale che può creare un sistema fondato sull’Educazione e sull’Istruzione, così intesi, è lo sviluppo di un profondo senso di appartenenza all’universo e di rispetto per ciò che lo popola, capace di foraggiare un cammino di crescita sostenibile.

 

Valentina La Bruzzo

Consulente in Finanza Agevolata e Revisore Legale

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