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Meno smart working e più assunzioni nella Pubblica Amministrazione

Deciso cambio di rotta per lo smart working nella Pubblica Amministrazione, a dirlo oggi il Ministro Renato Brunetta in collegamento online con Pwc Italia.

"La Pubblica Amministrazione continuerà ad utilizzare lo smart working solo se aumenterà efficienza, produttività e customer satisfaction. Altrimenti si torna a lavorare in presenza». Con queste parole il ministro Brunetta ribadisce quanto aveva già anticipato in merito all'utilizzo dello strumento dello smart working per gli impiegati pubblici.

Una vera e propria doccia fredda per quanti nella pubblica amministrazione si erano abituati al lavoro da casa, perchè è giusto chiamarlo così in quanto lo "smart working" vero e proprio è ben altra cosa.

Semaforo verde dunque da Brunetta soltanto laddove si dimostri il raggiungimento di standard di efficienza, «chi mi ha preceduto in questo ministero ha stabilito quote di utilizzo per lo smart working nella pubblica amministrazione, ma è quanto di peggio si possa fare perché l’uso dello smart working va visto sulla base dell’efficienza e della produttività, è senza senso dare una percentuale».

Passaggio importante anche quello del Ministro sul turnover, anch'esso importante per garantire efficienza della macchina della pubblica amministrazione. Su questo punto Brunetta, nel sottolineare la necessità di cambiare le regole del reclutamento e dei concorsi pubblici, ritiene che «per ripristinare un minimo di turnover serio, qualitativo e quantitativo servono almeno 150 mila giovani assunti all’anno». 

   

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