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Ylenja Lucaselli: solo con vere riforme saremo al passo con l'Europa

Diamo prova del grande Paese che siamo, non perdiamo l'ennesima occasione di fare vere riforme necessarie per l'Italia.

Il tema della riforma della pubblica amministrazione è stato affrontato da quasi tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni e sempre senza successo. Partiamo dal capitale umano. La prima vera riforma del nostro sistema pubblico sarebbe dare avvio al ricambio generazionale sempre auspicato ma mai attuato. Per poterlo fare bisognerebbe partire dalla formazione ma anche da un concetto tanto semplice quanto avversato. La bravura e la competenza vanno premiati, così come i loro contrari vanno redarguiti. Sino a quando non avremo un vero sistema meritocratico sia per la crescita professionale che per la censura di chi lavora poco e male non ci sarà innovazione digitale capace di risollevare le sorti della nostra pubblica amministrazione. 

Il PNRR ha posto la riforma della giustizia italiana fra i macropunti di cui deve occuparsi l’Italia se vuole essere al passo con il resto di Europa. Affinchè sia efficace è necessario che ci sia una riforma strutturale che si occupi tanto del processo penale quanto di quello civile e amministrativo. A mio avviso la celerità delle procedure e delle risposte giudiziarie è uno degli elementi principali che dovrebbe essere affrontato prioritariamente. A riprova di ciò basti pensare che non ci sarebbe alcun dibattito sulla prescrizione se avessimo tempi certi di giustizia. Dobbiamo ripensare al nostro sistema in modo garantista vero. Nonostante i proclami del ministro Cartabia però non mi pare che l’attuale governo abbia intenzione di fare una vera e propria riforma strutturata e sostanziale. Gli interventi annunciati sono per lo più interventi correttivi ma nulla che sia lontanamento vicino ad una riforma di sistema.

Gli investimenti privati a favore del pubblico possono ottenersi solo se saremo in grado di immaginare una nuova compliance pubblico-privato. Il che parte dalla apertura vera del mercato ai vari interpreti privati con la contestuale eliminazione del codice degli appalti. Molti parlano del modello Genova. Ecco credo che dovremmo ispirarci a quello. Velocità, concretezza e controlli. Ha funzionato e non vedo perché questo modello non si possa riproporre. In Italia esistono ancora troppi monopoli di fatto e finchè questo sistema non verrà scardinato non ci potrà essere una vera svolta.

Sulla riforma fiscale vale la pena fare un po’ di chiarezza. Innanzitutto credo che anche in questo caso sia importante avere una visione di insieme perché la riforma fiscale non può non riguardare, oltre che le famiglie,  le imprese. Rendere la fiscalità italiana più equa è fondamentale  per il rilancio economico ma anche per l’emersione. Sino a quando i cittadini non verranno messi nelle condizioni di percepire la tassazione equa non si potrà sconfiggere l’evasione. Sembra un concetto banale ma è ciò che sta alla base della vera risalita. La possibilità di utilizzare la flat tax incrementale, cosi come proposta da Fratelli d'Italia già da tempo, è un primo passo per rendere la percezione del prelevato più equa.

 

Ylenja Lucaselli

Parlamentare Fratelli d'Italia

 

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