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Fondo WBO: aiuti alle cooperative

Finanziamenti agevolati, a tasso zero, destinati a sostenere l'acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione, da parte dei dipendenti dell'impresa organizzati in forma cooperativa.

La Regione Lazio ha istituito il Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (“Fondo WBO”), finalizzato a sostenere operazioni per il recupero di aziende in crisi da parte di cooperative costituite da dipendenti o ex dipendenti (cd. Workers Buyout).

La gestione del Fondo WBO è affidata a CFI - Cooperazione Finanza Impresa. Le risorse stanziate ammontano a 8.000.000,00 euro.

Lo strumento consiste in un finanziamento agevolato – a tasso zero – e ha la finalità di sostenere l’acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione, da parte dei dipendenti dell’impresa organizzati in forma cooperativa.

Il Fondo WBO, in particolare, finanzia l’affitto o l’acquisto di aziende, rami d’azienda o complessi di beni e contratti da parte di società cooperative costituite da lavoratori dipendenti dell’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione:

  • per effetto del diritto di prelazione ai sensi di quanto disposto dall’articolo 11, comma 2, del decreto – legge 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2014, n.9); 
  • al fine del rilancio o della riconversione del sito produttivo a rischio chiusura a causa di delocalizzazione dell’attività economica.

Possono accedere a questo strumento le società cooperative, appartenenti alla categoria produzione e lavoro, costituite per almeno i 2/3 da dipendenti di un’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione (Azienda di provenienza), che presentino un progetto industriale per il recupero dell'azienda.

Sono escluse dalla possibilità di accesso al Fondo WBO i settori:

  • delle attività finanziarie e assicurative (Sez. K ATECO) e delle attività immobiliari (Sez. L ATECO)
  • della pesca e dell'acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio.

Sono inoltre escluse:

  • a. le attività economiche illecite: qualsiasi produzione, commercio o altra attività che sia illecita ai sensi delle disposizioni legislative o regolamentari della giurisdizione nazionale che si applica a tale produzione, commercio o attività;
  • b. la produzione e il commercio di tabacco e bevande alcoliche distillate e prodotti connessi. Le esclusioni di cui al presente punto non si applicano qualora l’attività sia svolta congiuntamente ad altra non esclusa;
  • c. la fabbricazione e del commercio di armi e munizioni di ogni tipo;
  • d. il gioco di azzardo e la pornografia;
  • e. il settore informatico - ricerca, sviluppo o applicazioni tecniche relative a programmi o soluzioni elettroniche specificamente finalizzati a sostenere:
    • qualsiasi tipologia di attività che rientri nei settori esclusi indicati nelle precedenti lettere da (a) a (d), oppure
    • il gioco d'azzardo su Internet e le case da gioco on line,
    • oppure destinati a permettere:
      • di accedere illegalmente a reti elettroniche di dati, oppure
      • di scaricare illegalmente dati elettronici
  • f. con riferimento al settore delle scienze della vita: il finanziamento della ricerca, dello sviluppo o delle applicazioni tecniche relativi a clonazione umana a scopi di ricerca o terapeutici;
  • g. le ricerche che utilizzano tecniche di modificazione genetica di cui all’allegato IA, parte 1 della Dir. 2001/18/CE e ss.mm.ii., finalizzate alla creazione varietale o alla selezione animale per l’impiego in agricoltura.

Sono ammissibili le spese strettamente correlate alla realizzazione del progetto presentato e possono riguardare:

  • 1. acquisto di azienda o di ramo d’azienda limitatamente ai soli asset materiali ed immateriali;
  • 2. acquisto di terreni, nel limite del 10% del programma di investimento ammissibile;
  • 3. acquisto di immobili dedicati ad attività di impresa e realizzazione di opere murarie ed assimilate funzionalmente correlate agli investimenti, necessarie ad attività d’impresa;
  • 4. acquisto di macchinari, attrezzature, arredi, strumenti e sistemi, dispositivi, software e applicativi digitali e la strumentazione accessoria al loro funzionamento; tali beni dovranno essere installati presso la sede dell’unità operativa aziendale che beneficia del sostegno;
  • 5. acquisizione di brevetti, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, inclusi i costi per la convalida e la difesa degli attivi immateriali;
  • 6. spese per la costituzione della società;
  • 7. spese per il fabbisogno di capitale circolante, commisurate alle seguenti voci di spesa:
    • a) materie prime, ivi compresi i beni acquistati soggetti ad ulteriori processi di trasformazione, sussidiarie, materiali di consumo e merci;
    • b) servizi e beni necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
    • c) godimento di beni di terzi;
    • d) costi per il personale.

Il finanziamento è pari al 100% dei costi ammissibili; l’importo minimo è pari a 20.000 euro.  In base all’entità e alla tipologia degli investimenti previsti e alle caratteristiche del singolo progetto, CFI può mettere a disposizione altri strumenti finanziari, ad integrazione di quello previsto dal Fondo WBO, per la migliore riuscita del progetto industriale.

Modalità di erogazione ed eventuali garanzie sui beni oggetto dell’investimento saranno fissate dalla delibera di concessione, in base alle caratteristiche del progetto industriale presentato.

La domanda deve essere presentata direttamente a CFI, all’indirizzo PEC cfi@pec.it.  L’apertura dello sportello è prevista alle ore 09.00 del 20 ottobre 2021; le domande possono essere presentate fino al 1° luglio 2029.

Possono presentare domanda anche i dipendenti dell’Azienda di provenienza non ancora costituiti in cooperativa, in qualità di Soggetti Promotori.
 

Fonte: Avviso, Regione Lazio

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