Finalmente il 22 marzo u.s. è stato pubblicato il D.L. n. 41, il così detto decreto sostegni. Il decreto interviene con 30 miliardi per cercare di “sostenere” imprese e cittadini provati e al collasso a causa della pandemia e dei provvedimenti restrittivi che tutti conosciamo. La cifra stanziata è notevole, rappresentando più del valore di una finanziaria, ma chiaramente insufficiente per lenire le ferite dovute ad un anno di pandemia e conseguenti restrizioni.
Il decreto “Sostegni”, si presta naturalmente a molte considerazioni. In via preliminare osservo che nonostante alcuni aggiustamenti migliorativi in sede di dibattito all’interno dell’Esecutivo, la “potenza di fuoco” della misura di sostegno vera e propria è piuttosto limitata.
Il decreto sostegni, approvato dal governo Draghi, comprende una serie di iniziative che dovrebbero avere una ricaduta sulla collettività ma i cui ritorni, ad oggi, non sono ben chiari. La prima sensazione, sentendo le aziende, è che si tratti di un decreto che non incida in maniera rilevante sull’economia poiché l’allargamento della platea dei beneficiari comporta inevitabilmente risorse in netta diminuzione.
Ci troviamo in un momento storico molto complesso, dove oltre ad una crisi morale siamo stati catapultati senza preavviso nella più grande crisi economica mondiale dal secondo dopoguerra. E questo evidentemente con delle grosse conseguenze e delle grosse responsabilità, e non possiamo permetterci di essere indifferenti e di lasciare andare a rotoli il nostro Paese.
27/03/2021 10:47
In primo piano regionale
Anna Rita Montanaro: risorse aggiuntive per i ristori e aiuti "concreti" da parte di Regione e Comuni
Ancora una volta le aspettative degli imprenditori del commercio sono state disattese. Il decreto-sostegni, così come emerge con chiarezza giorno dopo giorno, si basa su risorse assolutamente insufficienti e questo rende impossibile la programmazione di una fase di ripresa delle attività commerciali, a partire da quelle più colpite da oltre un anno di misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria.
Alcune sequenze riflessive per affrontare questo passaggio, ancora dalla durata incerta, e superare la crisi economica dovuta al coronavirus. A distanza di un anno le imprese che sono state costrette, per la sicurezza nazionale, a chiudere, o a lavorare parzialmente, si ritrovano "punto a capo!". Le imprese, se messe nelle condizioni, con il proprio lavoro possono "riportarsi in salvo" perché sono "educate" alla lotta e alle difficoltà. Ora pensiamo seriamente a cosa si deve fare. Quali le azioni da porre in atto, immediatamente, per garantire la sopravvivenza di intere filiere produttive.
E’ il momento delle proposte, che devono arrivare da chi vive in prima persona il dramma economico o da chi ha il compito di rappresentare interessi comuni e condivisi. Proposte che devono girare, devono avere voce e cassa di risonanza anche grazie agli organi di informazione, che alle volte sono forse troppo appiattiti su ciò che “si vuole narrare”. Continueremo a dare voce a chi ha qualcosa da dire e che trova difficoltà ad essere ascoltato, a chiunque possa contribuire, senza utopie, a far ripartire il nostro Paese.
In primo piano regionale
Rottamazione cartelle: il grande bluff
Quanto contenuto nel decreto sostegni per la rottamazione cartelle si riduce ad una operazione di svuotamento dei magazzini dell'AdER che non aiuta nessuno. Il nulla è stato la conseguenza del grande clamore politico e mediatico d'attesa intorno all'importante decreto.
In primo piano regionale
Gender Pay Gap: trasparenza e giustizia salariale
Una direttiva europea sul Gender pay gap. E’ questa la proposta della Commissione Europea presentata il 4 marzo 2021, pochi giorni prima dalla festa della donna. Gli obiettivi sono trasparenza e giustizia salariale. Prende forma, quindi, in un documento ufficiale una proposta che passerà al vaglio del Parlamento (europeo) e del Consiglio e successivamente, se adottata, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva nel diritto nazionale.
11/03/2021 17:38
In primo piano regionale
Export, serve investire nella digitalizzazione delle imprese
Il Covid ha penalizzato nella prima fase maggiormente i territori più aperti ai mercati internazionali, ma adesso che le esportazioni stanno riprendendo, e la digitalizzazione appare una chiave strategica anche per l’internazionalizzazione, dobbiamo evitare che si possano aprire nuovi divari. Il direttore generale del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito, commenta i dati Istat diffusi oggi.
09/03/2021 10:09
In primo piano regionale
S.R.L.: Soci di minoranza a rischio, inconstituzionalità della norma?
La Legge 11 settembre 2020 n. 120 ha convertito in Legge il c.d. Decreto Semplificazioni introducendo tra l’altro - con l’art. 44 – la possibilità di deliberare, sino al 30 giugno 2021, le operazioni di aumento del capitale sociale col voto favore della maggioranza del capitale sociale presente in assemblea. Tale modifica crea non pochi problemi per i soci di minoranza.
Abito a Palermo, circondata da un mondo femminile, fatto di fantasia, coraggio e sofferenza. Colpita e indignata dalla povertà e dal degrado nei quali vivono gli abitanti dello Z.E.N. ho avviato un percorso con alcune donne. Nasce quindi l'Associazione, LAB.ZEN 2, una scuola - laboratorio, con la finalità di trasmettere alle donne l’importanza del lavoro e dell’indipendenza e di favorirne l’inserimento sociale ed economico.
Presentato, questa mattina, alla Camera di Commercio di Chieti Pescara, lo studio condotto con il Centro studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne “Covid 19: quale scenario?”, il primo dei lavori commissionati dall’ente, per questo 2021, per offrire un’informazione economica puntuale al territorio ed uno spaccato sul quale lavorare in coerenza con i fabbisogni reali delle imprese.
08/03/2021 19:02
In primo piano regionale
Valentina La Bruzzo: diversità fra uomo e donna il valore aggiunto
Sono fermamente convinta del fatto che dalla diversità nasca lo sviluppo, in ogni sua forma. Se fossimo tutti "simili" eviteremmo, a nostro discapito, i margini di miglioramento, l'eureka che emerge dal confronto, in sostanza l'evoluzione. Intellettuale, culturale, spirituale. Saremmo criceti intrappolati nella stessa infinita ruota, a guardare inebetiti lo stesso identico scenario. La vita sarebbe a quel punto una lunga linea piatta. Che noia!
Primo, perché è la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Secondo, perché, oggi, 8 marzo 2021, dopo anni di avanzamenti e di rallentamenti, di traguardi raggiunti e di soprusi subiti, non possiamo ancora permetterci il lusso di festeggiare.
La Giornata Internazionale dei Diritti della Donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Ricordiamo tutte le donne, la cui dignità spesso è stata e viene tuttora calpestata, solo per la loro condizione di genere, come se fossero meno competenti, meno capaci, meno meritevoli.
Il teatro, pur essendo stato una parte fondamentale della cultura greca, uno dei primi generi letterari della storia e una tradizione che, nonostante siano passati più di 2000 anni, non si è mai persa, alle origini non era inclusivo. E non lo è stato per molto tempo. La battaglia per la parità dei sessi nel mondo dello spettacolo è stata, ed è ancora, combattuta in tutto il mondo, anche se sono stati fatti grandi passi in avanti.
Il Presidente della Repubblica Mattarella ha dichiarato di recente che in Italia la “parità uomo-donna non è ancora pienamente raggiunta”, e allora che cosa possiamo fare? Ritengo che non si possa risolvere il problema della discriminazione se non si debella la violenza di genere nella sua globalità.
08/03/2021 15:30
In primo piano regionale
Anita Maurodinoia: per una politica di nuovi diritti delle donne
8 marzo 2020. Esattamente un anno fa, in qualità di consigliere regionale, sostenevo che il modo migliore per celebrare in Puglia, la giornata internazionale della donna, sarebbe stato approvando la legge sulla doppia preferenza, così avrebbe permesso di votare due candidati di sesso diverso. In molti mi dicevano che la mia, sarebbe stata una battaglia persa. Ma ostinatamente ci ho creduto anche quando il Consiglio regionale “decise di non decidere”, ed è noto come è andata a finire. Un decreto del Governo ha permesso finalmente anche ai pugliesi di poter scegliere sia un uomo sia una donna.
08/03/2021 14:43
In primo piano regionale
Letizia Airos: Non c'è più crescita economica senza equità di genere
8 marzo, si celebrano le donne. Non si può ricordare questa data senza pensare ai problemi che l’occupazione femminile sta affrontando, da più di un anno, a causa della pandemia. E’ un periodo in cui purtroppo, ancora una volta, proprio le donne subiscono i danni maggiori nel mondo del lavoro. Questo in Europa come negli USA, luogo dove sto scrivendo.




