Quanto emerge dal rapporto dell’Istat relativo al quarto trimestre del 2020, circa la pressione fiscale in Italia, ci pone di fronte ad un quadro assolutamente allarmante registrando, con un aumento pari al 52,0%, il dato più alto dal 2014.
Le esportazioni Made in Italy nel Regno Unito, complice la Brexit e la pandemia Covid, sono crollate del 38,3%. Inevitabile il calo della domanda in Europa.
Quale è il reale meccanismo di applicazione delle nuove normative di vigilanza sugli sconfinamenti continuativi? Come poter evitare le conseguenze a cui andrebbero incontro gli imprenditori? Si potrà continuare a fare ricorso al factoring? Potrebbe esserci il rischio che questa fondamentale fonte di sostegno finanziario per le aziende venga svuotata di appeal?
Finalmente il 22 marzo u.s. è stato pubblicato il D.L. n. 41, il così detto decreto sostegni. Il decreto interviene con 30 miliardi per cercare di “sostenere” imprese e cittadini provati e al collasso a causa della pandemia e dei provvedimenti restrittivi che tutti conosciamo. La cifra stanziata è notevole, rappresentando più del valore di una finanziaria, ma chiaramente insufficiente per lenire le ferite dovute ad un anno di pandemia e conseguenti restrizioni.
Il decreto “Sostegni”, si presta naturalmente a molte considerazioni. In via preliminare osservo che nonostante alcuni aggiustamenti migliorativi in sede di dibattito all’interno dell’Esecutivo, la “potenza di fuoco” della misura di sostegno vera e propria è piuttosto limitata.
Il decreto sostegni, approvato dal governo Draghi, comprende una serie di iniziative che dovrebbero avere una ricaduta sulla collettività ma i cui ritorni, ad oggi, non sono ben chiari. La prima sensazione, sentendo le aziende, è che si tratti di un decreto che non incida in maniera rilevante sull’economia poiché l’allargamento della platea dei beneficiari comporta inevitabilmente risorse in netta diminuzione.
Ci troviamo in un momento storico molto complesso, dove oltre ad una crisi morale siamo stati catapultati senza preavviso nella più grande crisi economica mondiale dal secondo dopoguerra. E questo evidentemente con delle grosse conseguenze e delle grosse responsabilità, e non possiamo permetterci di essere indifferenti e di lasciare andare a rotoli il nostro Paese.
27/03/2021 10:47
In primo piano regionale
Anna Rita Montanaro: risorse aggiuntive per i ristori e aiuti "concreti" da parte di Regione e Comuni
Ancora una volta le aspettative degli imprenditori del commercio sono state disattese. Il decreto-sostegni, così come emerge con chiarezza giorno dopo giorno, si basa su risorse assolutamente insufficienti e questo rende impossibile la programmazione di una fase di ripresa delle attività commerciali, a partire da quelle più colpite da oltre un anno di misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria.
Nel Ministro Massimo Garavaglia abbiamo trovato un interlocutore estremamente attento e già addentrato nelle nostre problematiche”. Ivana Jelinic, presidente di Fiavet Confcommercio, è fiduciosa dopo l’incontro, assieme alle altre associazioni di categoria. Abbiamo cercato di sottoporre al ministro tutta una serie di istanze per noi fondamentali in questa situazione e abbiamo avuto ampia rassicurazione dal Ministro che nelle prossime settimane cercheremo di trovare, confrontandoci, le soluzioni ideali per affrontare le nostre esigenze.
Alcune sequenze riflessive per affrontare questo passaggio, ancora dalla durata incerta, e superare la crisi economica dovuta al coronavirus. A distanza di un anno le imprese che sono state costrette, per la sicurezza nazionale, a chiudere, o a lavorare parzialmente, si ritrovano "punto a capo!". Le imprese, se messe nelle condizioni, con il proprio lavoro possono "riportarsi in salvo" perché sono "educate" alla lotta e alle difficoltà. Ora pensiamo seriamente a cosa si deve fare. Quali le azioni da porre in atto, immediatamente, per garantire la sopravvivenza di intere filiere produttive.
26/03/2021 13:05
Nazionale • Europa
In primo piano regionale
Emanuele Gatti: il "sentiero stretto" dell'innovazione per la ricostruzione post-COVID
Se l’obiettivo è quello di ripartire presto e bene, occorre forse concentrarsi sulla traslazione, cioè l’individuazione di possibili campi di applicazione di scoperte di base già fatte, come nel caso dei vaccini, e mettere in condizione il sistema economico europeo di accelerare la “messa a terra” dei cavalli del suo eccezionale motore di innovazione. La comunità, per certi versi stordita da questa pandemia, attende nuovi servizi e prodotti, e li userà se li riconoscerà come utili.
26/03/2021 08:35
In primo piano regionale
Fabrizio Luongo: serve reale strategia per micro e piccole imprese
Auspico che il Governo nella messa a punto del PNRR, tenga conto di quelle che sono le caratteristiche del tessuto imprenditoriale regionale e italiano, dove il 94% delle aziende sono Pmi con meno di 9 addetti e si conta un’attività ogni 7 abitanti. Quindi che non ci siano vincoli di destinazione dei fondi in base alle dimensioni delle aziende, che ci sia velocità di esecuzione e chiarezza nell’individuazione delle opere. Con un monitoraggio dell’esecuzione che coinvolga le Camere di Commercio che sono sintesi delle Parti Sociali del territorio. Riduzione drastica del cuneo fiscale sul costo del lavoro dipendente, trasformare il reddito di cittadinanza in reddito di apprendistato, consentire l'accesso al credito alle imprese.
26/03/2021 08:15
In primo piano regionale
Franco Colombo: il Decreto Sostegni, un'occasione mancata o una delusione annunciata?
Pur evidenziando gli aspetti positivi del Decreto Sostegni, i miliardi di euro stanziati vengono polverizzati in contributi risibili che non servono a migliorare la situazione. Persa l'occasione di utilizzare i 32 miliardi come garanzia per dare la possibilità alle imprese, e ai professionisti, di accedere ad un finanziamento a tasso zero a 10 anni e con un preammortamento di 2 anni per dare liquidità a quelle aziende che hanno bisogno di risorse per ripartire e investire.
E’ il momento delle proposte, che devono arrivare da chi vive in prima persona il dramma economico o da chi ha il compito di rappresentare interessi comuni e condivisi. Proposte che devono girare, devono avere voce e cassa di risonanza anche grazie agli organi di informazione, che alle volte sono forse troppo appiattiti su ciò che “si vuole narrare”. Continueremo a dare voce a chi ha qualcosa da dire e che trova difficoltà ad essere ascoltato, a chiunque possa contribuire, senza utopie, a far ripartire il nostro Paese.
Se si conducono all’"asfissia" le imprese sarà lo Stato a doversi occupare delle ferite, pena il conflitto sociale, conflitto che ucciderebbe il padre (il leviatano) e la classe dirigente che lo rappresenta. Il rischio è che si giunga al "colpo di grazia" definitivo per alcuni comparti economici e per molti soggetti che hanno intrapreso un’attività economica in forma societaria nel 2019. Su queste coraggiose imprese "neocostituite" proponiamo un contributo propositivo di modifica al Decreto.
In primo piano regionale
Barbara Cacciolari: assenza di dialogo
Quanto previsto dal Governo in sostegno al settore turismo, pare essere figlio di una strategia fondata sull’improvvisazione e sull’assenza di dialogo probabilmente con le Associazioni di Categoria maggiormente rappresentative che, sin da subito, hanno indicato preziosi suggerimenti e adeguate analisi di intervento a tutt’oggi rimasti inascoltati.
Quanto contenuto nel decreto sostegni per la rottamazione cartelle si riduce ad una operazione di svuotamento dei magazzini dell'AdER che non aiuta nessuno. Il nulla è stato la conseguenza del grande clamore politico e mediatico d'attesa intorno all'importante decreto.
22/03/2021 09:55
In primo piano regionale
Giuseppe Pisani: serve ripensare il nostro Servizio Sanitario
In questi giorni le Commissioni parlamentari sono al lavoro sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che rappresenta una importante svolta per la sanità nei prossimi 30 anni.
22/03/2021 08:20
In primo piano regionale
Fabio Porta: Ius culturae universale e italian business community per la ri-costruzione
L'idea di "ri-costruzione" ci riporta indietro di settantacinque anni, quando l'Italia provava a rialzarsi dalle macerie, morali ed economiche, dell'ultima grande guerra. Anche la lotta al Covid19, con le sue vittime e il suo drammatico impatto sull'economia, ha preso le sembianze di una vera e propria guerra mondiale.
18/03/2021 20:58
In primo piano regionale
Guido D'Amico: la ricostruzione passa dalla competenza e dagli investimenti
Noi confidiamo in questo Governo. Alcuni segnali sono arrivati: dal turismo, dall’innovazione tecnologica, dal digitale, dalla transizione ecologica. Noi crediamo che il rilancio post Covid debba passare da una massiccia e mirata campagna di vaccinazione, da un pacchetto autorevole e credibile per intercettare le risorse del Recovery Fund. Ma anche dalla capacità di investire davvero sul turismo, sull’artigianato, sul commercio, sulla scuola, sull’ambiente, sulla cultura. La ricostruzione passa dalle competenze. E dal coraggio.
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